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E’ una mattinata piuttosto soleggiata, si esegue un percorso inizialmente tranquillo e scorrevole, ammirando il mare di un azzurro brillante e la bianca costa adriatica con le sue alte rocce che cadono a picco sul mare. Abbiamo davanti ”Torre Serpe”: osservando l’ unico parte ormai rimasta, notiamo alcune piccole “nicche” nella roccia dove su una di esse vi e’ raffigurata una effigie di figura umana ritraente forse un monaco. Pertanto, allegramente, il gruppo battezza Torre Serpe: Torre “Monaco”. Poco distante si ha di fronte “Masseria Orte”.

Siamo sempre vicini alla scogliera, ci affacciamo per respirare un pò di brezza marina e scorgiamo

 

da lontano la presenza di grotte; la roccia che calpestiamo si presenta a tratti sfaldata.

Si continua a camminare su un terreno pianeggiante ricoperto da una miriade di piante basse e verdi sembrano essere gigli selvatici. E’ una vista piacevole, pare che siano stati piantati dall’uomo ma trattasi di vegetazione spontanea. Siamo a pochi passi da un’immensa pineta che da un lato termina sul mare, mentre dall’altro da’ vita ad uno scenario veramente incantevole. Ebbene si’ ci troviamo proprio sul Lago di BAUXITE. Una meraviglia della natura dai colori intensissimi.

Il marrone forte delle colline che lo circondano contrasta le varie tonalita’ di verde e celeste delle sue acque. Si avverte la sensazione di non essere in Italia e invece no ! Siamo ancora nel nostro

stupefacente Salento. Breve sosta per qualche scatto fotografico e si continua il viaggio. Successivamente il percorso si presenta un po’ piu’ difficoltoso: si cammina a “zig_zag” con lo scavalcamento di sassi e piante secche spinose. Uno dei nostri amici afferma che qui in questo tratto altre persone si sarebbero intimorite e avrebbero messo un punto (e croce)! Noi non demordiamo e tenaci continuiamo. In corrispondenza della zona militare, piu’ avanti del radar in direzione del faro, si sale in alto lungo la strada provinciale dove il tratto e’ piu’ lineare.

Intorno alle 11,30 finalmente arriviamo a Punta Palascia, la parte adriatica piu’ orientale della nostra penisola. Scendiamo sotto la costa e saliamo sul faro, l’osservatore astronomico per la salute dell’ecosistema. Si ha il mare di fronte con una straordinaria sensazione di liberta’ e di pace! Ci si sente padroni del mondo. Si sosta per un picccolo break e dopo si riparte per il ritorno salendo la lunga scalinata che porta sulla strada.

Decidiamo di percorrere il ritorno dall’alto: siamo sempre sotto la zona militare e nella pineta seguiamo il sentiero segnato dall’uomo. Il senso della fatica non si avverte poiche’ ci da carica l’intenso profumo delle piante mediterranee come l’origano, il timo, la menta selvatica ecc.

Ci sono funghi, ciclamini selvatici e’ una vista fantastica che, purtroppo, e’ oscurata dalla presenza di zone di pineta totalmente deserte ed occupate da scheletri neri di pini secolari bruciati dalla non curanza e cattiveria dell’uomo! Si prosegue nonostante tutto, siamo nei pressi del Lago di Bauxite; si scende lungo la costa dove ancora si notano disastri umani con vere e proprie discariche di bottiglie e oggetti vari di vetro e plastica. Sono le 13,30 circa e il nostro viaggio volge al termine con l’arrivo al punto di partenza ossia porto di Otranto. Si giunge ad Alezio intorno alle ore 14,00.

 

M.Cristina Alfarano

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