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Uscita del 31.03.2012:

 

Poco più di 17 Km per 17 amici...

E' un luogo comune dire che il numero 17 sia legato a qualcosa di negativo! Nel nostro caso, infatti, è stato tutt'altro!

Il nostro percorso all'interno di un'area naturale protetta è stato piacevole, suggestivo, all'insegna dell'amicizia e dell'allegria.

Uniti dalla voglia di camminare e scoprire le bellezze naturali del nostro territorio, sotto un cielo sereno al pari del nostro stato d'animo, in una giornata piacevolmente ventosa e mite, siamo partiti intorno alle ore 9,00 dalla Masseria Brusca (XVI sec.), il cui nome deriva dalla presenza di un'erba usata per spazzolare i cavalli, chiamata in dialetto “brusca” e al cui interno oggi sorge un'azienda agricola di prodotti caseari, olio di oliva biologico e ortaggi provenienti da colture biologiche, tutti prodotti che si possono acquistare in loco.

Mentre il nostro gruppo diventava sempre più compatto, tra sorrisi rassicuranti per “i nuovi” e simpatiche chiacchierate, la terra scorreva sotto i nostri piedi, senza neppure che ci accorgessimo del tempo che passava e dello sforzo fisico e così abbiamo percorso strade sterrate, pineta, tratti di terra rossa, di macchia, tra rosmarino, mirto, lentisco, e di roccia, mentre ai nostri occhi si apriva ora un panorama fatto di terra e mare, a tratti con veduta dall'alto, ora l'immensità marina, così vicina che quasi veniva voglia di farne parte...

Siamo, dunque, giunti alla Torre Inserraglio, che si trova a Nord di Porto Selvaggio e si collega visivamente con Torre Sant'Isidoro a Nord e Torre Uluzzo a Sud, ai margini di una costa bassa e frastagliata, ricca di scogli.

La torre prende il nome dall'omonima località ed è conosciuta anche con i termini Crito e Creto, parole dialettali che derivano da “critmo” o “critamo”, che significa finocchio marino, presente nella flora del luogo.

Rifocillatici con frutta, mentre il vento e il sole sempre più caldo ci colorivano il viso, abbiamo ripreso il nostro cammino ed intanto uno stormo di uccelli acquatici procedeva in direzione opposta rispetto alla nostra e un airone cenerino si alzava in volo sotto i nostri occhi sorpresi ed affascinati.

Siamo così giunti alla Palude del Capitano, un meraviglioso specchio acqueo, in cui l'acqua salata proveniente dal mare si mescola con quella dolce proveniente dalla falda acquifera e in cui vivono molte specie animali, come cefali e anguille.

Uno spettacolo fantastico!

Dopo una silenziosa pausa di osservazione del luogo e riflessione sulla bellezza della natura, abbiamo ripreso il nostro cammino di ritorno che si sarebbe poi concluso intorno alle 13,30 e, strada facendo, avevamo l'impressione che la nostra ombra si allontanasse da noi, quasi volesse rimanere lì, a specchiarsi ancora in quell' incanto...

 

Maria D'Aprile

 

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Trekking nel Salento Masseria Brusca - Torre Inserraglio - Palude del Capitano